Iniziamo il nostro percorso con Flutter dalle basi: installiamo insieme l’ambiente.
Io mi occupo di applicazioni mobili in ambito iOS, quindi vediamo come utilizzare Flutter insieme a XCode.
Visto che Google ci mette a disposizione una guida molto dettagliata, partiamo con quella: la possiamo trovare qui (https://flutter.io/docs/get-started/install/macos).
Innanzitutto, scarichiamo il pacchetto indicato e decomprimiamolo.
Una volta fatto questo passaggio ed esportato la variabile di ambiente, eseguiamo il comando:
flutter doctor
Questo comando ci indicherà quali dipendenze ci mancano per poter iniziare a usare Flutter ed anche i relativi passaggi per completare le operazioni: comodo no?
Non così comodo per iOS
Qualora non ce lo ricordassimo, Flutter ci permette di modellare interfacce grafiche grazie a Dart, un linguaggio proprietario di Google. Tuttavia, Dart non è presente su nessun computer e non è, ancora, uno standard pertanto ci toccherà configurare manualmente tutto l’ambiente per poter poter utilizzare.
Aggiungiamo che su OSX alcuni tool devono essere installati tramite Homebrew, un sistema di gestione dei pacchetti che ci permette di installare software. Per chi conosce il mondo Linux, è una sorta di apt (se si parla di Ubuntu) o di yum (se si parla di altre distribuzioni). Per chi è un po’ a digiuno di queste cose da smanettoni: questi tool ci permettono di installare pacchetti aggiuntivi (leggi programmi) che altrimenti non sono presenti nelle installazioni comuni dei nostri sistemi operativi.
Se vogliamo utilizzare Flutter per scrivere le nostre interfacce per iOS, dobbiamo armarci di pazienza e installare Homebrew, le sue dipedenze e, successivamente, i pacchetti che ci servono per poter agganciare Flutter al nostro caro XCode.
Facile facile per Android
Per completezza, fare la stessa operazione per il mondo Android è facile quanto installare la corretta versione di Android Studio e i due plugin necessari: uno per poter scrivere direttamente codice Dart e compilarlo, l’altro per eseguire integrare i compilati prodotti da Flutter. Niente Homebrew e niente configurazioni strane.
Hanno pensato a tutto
Per chi, come me, utilizza moltissimo Visual Studio Code, esiste il plugin per Dart e Flutter: in questo modo possiamo scrivere e fare debug del nostro codice nell’editor leggero di casa Microsoft.
Una procedura lunga ma non complessa
Installare tutte le dipendenze che ci servono per poter utilizzare Flutter con iOS non è complicato, ma è decisamente lungo. In generale dovremmo preoccuparci di:
- Installare Homebrew
- Installare una versione di cocoapods uguale o superiore della 1.5.3
- Installare i pacchetti di Homebrew necessari a collegare Flutter al nostro device o simulatore iOS (usbmuxd, libimobiledevice, ideviceinstaller, ios-deploy)
Tutto pronto
Una volta che flutter doctor smetterà di segnalarvi che mancano dipendenze o plugin per l’ambiente di vostro interesse, sarete pronti per scrivere la vostra UI.
Io personalmente in un paio d’ore ho configurato sia l’ambiente per iOS che per Android.
Nel prossimo capitolo vedremo invece di muovere i primi passi nel codice.
Stay tuned!
Diego